Debutterà il prossimo 16 febbraio, al Teatro Storchi di Modena, "Un tram che si chiama desiderio", il nuovo spettacolo di Antonio Latella.
“Mettere in scena Un tram che si chiama desiderio è una scommessa: bisogna usare una lente d’ingrandimento per far diventare il testo qualcosa d’altro – afferma il regista – Affrontare un testo così realistico e farlo diventare un atto poetico non è facile. Non amo molto far vedere il realismo in scena. Il luogo del teatro serve a mettere in moto la nostra fantasia per poter viaggiare e riflettere sulle cose quotidiane piuttosto che vedere la quotidianità in scena”. Arthur Miller rimproverava Williams di non immergere i suoi personaggi in un concreto tessuto di circostanze storiche. "Io credo che proprio questa sia la grandezza di T. Williams - prosegue Latella - Svuotando i suoi testi da un contesto storico ha reso i personaggi memorabili, enormi ed universali; sembrano a tratti eroi ed eroine delle grandi tragedie greche, dove l’eroe questa volta accetta la decadenza del vivere quotidiano senza sfidare gli dei, ma lottando con le proprie ossessioni, proprio come fa Blanche, la protagonista del nostro testo, troppo ammalata di vita per riuscire a vivere. In lei tutto sembra menzogna, finzione, artificio ma quella maschera tragica è troppo dolorosa per non sgretolarsi e scoprire che l’urlo non è un buco in un volto di argilla ma è uno squarcio dell'anima impossibile da sopportare e che gli unici déi moderni che possono salvarla sono i medici (figure spesso presenti nei testi di T. Williams). A loro ci si affida pur di morire vivendo in un lirismo di assenze, in un ultimo tentativo disumano che ci obbliga e ci costringe ad usare tutte le nostre forze pur di adeguare la realtà ad un ideale e vincere l´angoscioso senso di solitudine".
Antonio Latella, regista di fama internazionale particolarmente attivo in Germania – la sua attività si divide infatti tra Italia e Berlino – ha recentemente fondato la compagnia Stabile/Mobile, e ha da poco concluso la sua esperienza come direttore artistico del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli. Lo scorso mese di ottobre, nell’ultima edizione di VIE Scena Contemporanea Festival, ha debuttato con i primi due movimenti del progetto Francamente me ne infischio in cui la figura centrale di Rossella O’Hara è lo spunto per parlare dell’America.
È sempre di America che si parla in Un tram che si chiama desiderio, allestimento che segna la sua prima collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione il cui direttore, Pietro Valenti, commenta in questo modo: “Questo spettacolo conferma una linea di lavoro: c’è una regia importante che inizia a lavorare con ERT. C’è un’idea, la stessa idea chiara con cui abbiamo iniziato nel ’94: una regia che lavora con attori che siano in grado e che siano disposti a mettersi in gioco e in discussione per il testo”.
Il testo, scritto dal drammaturgo statunitense Tennessee Williams nel 1947 è sicuramente noto al grande pubblico grazie al lungometraggio di Elia Kazan di cui sono protagonisti Marlon Brando e Vivien Leigh. Un’altra coincidenza nel percorso di lavoro di Latella perché proprio la Leigh ha interpretato e reso celebre la Rossella di Via col vento. Blanche, la protagonista femminile, nel lavoro di Latella è interpretata da Laura Marinoni che con il regista napoletano ha già lavorato nel 2007 in Le lacrime amare di Petra Von Kant di R.W. Fassbinder, spettacolo con il quale ha vinto il premio Eleonora Duse. Recentemente Laura Marinoni è stata tra le interpreti di Le Signorine di Wilko diretta da Alvis Hermanis per Emilia Romagna Teatro Fondazione. Un cast d’eccezione che oltre alla Marinoni vede in scena Vinicio Marchioni, attore che si è perfezionato alla scuola di Luca Ronconi e che deve la sua notorietà all’interpretazione de Il Freddo nella serie televisiva ‘Romanzo Criminale’ vista su Sky. Marchioni è anche vincitore del Premio Biraghi alla scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia quale miglior attore per il film 20 sigarette di Aureliano Amadei.
Un tram che si chiama desiderio andrà in scena, in Prima assoluta, dal 16 al 19 febbraio, presso il Teatro Storchi di Modena (feriali ore 21, festivi ore 15.30).
Info biglietti: https://www.emiliaromagnateatro.com